
BURKINA FASO: IL RUGBY MI HA INSEGNATO L’IMPORTANZA DELLA RESILIENZA, DEL LAVORO DI SQUADRA E DELLA CAPACITÀ DI RIALZARSI DOPO OGNI SFIDA.
“Il rugby mi ha insegnato l’importanza della resilienza, del lavoro di squadra e della capacità di rialzarsi dopo ogni sfida”

Si ringrazia:
Rolande Boro
Presidentessa Federazione Burkina Faso
- La storia del movimento femminile in Burkina Faso
- Testimonianze
- Tempo di lettura 7′
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Il Burkina Faso è una repubblica nell’Africa occidentale con circa 23 milioni di abitanti (2023), di cui poco più del 50 % sono donne. La struttura demografica è molto giovane: oltre il 40 % della popolazione ha meno di 15 anni e l’età mediana è inferiore ai 17 anni. Le donne partecipano alla forza lavoro in misura minore rispetto agli uomini (circa 41 % rispetto al 53,5 %). Il paese registra un tasso di natalità adolescenziale elevato, con oltre 90 nascite ogni 1.000 ragazze tra i 15 e i 19 anni. Persistono sfide significative legate alla violenza di genere, all’istruzione femminile e alla raccolta dati adeguata.
(FONTE: Wikipedia – Demographics of Burkina Faso; CEIC/World Bank; World Bank Gender Data Portal; UN Women Data; UNFPA data; AP News)
STORIA DEL PAESE
1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?
Il movimento del rugby femminile in Burkina Faso è realmente iniziato all’inizio del 2009, sebbene fosse inizialmente molto informale. All’epoca, le donne che praticavano rugby si scontravano con una forte resistenza sociale, e lo sport era prevalentemente dominato dagli uomini. È stato grazie alla determinazione di alcune pioniere, tra cui me stessa, che sono cominciate a emergere le prime squadre femminili, soprattutto nelle università.
La storia del rugby femminile in Burkina Faso è una storia di resilienza e coraggio. Quando ho iniziato a giocare all’Università di Ouagadougou, il rugby era uno sport completamente sconosciuto alle donne. Pian piano, grazie al lavoro di giocatrici appassionate e di dirigenti che ci hanno supportato, abbiamo creato le opportunità per le donne di giocare, organizzare partite e anche rappresentare il paese; la mia prima selezione per la nazionale è stata nel 2009 per un torneo in Ghana. Come presidente della Federazione Rugby del Burkina Faso dal 2016 al 2024, ho reso la promozione del rugby femminile una missione personale. Abbiamo introdotto programmi di formazione per allenatrici e arbitri, organizzato tornei dedicati e collaborato con istituzioni come Rugby Africa e il Comitato Olimpico Nazionale. Nel 2024, siamo entrati a far parte del programma Rugby Rising Play di World Rugby per ragazze adolescenti, segnando un nuovo capitolo per il rugby femminile nel paese.
Oggi ci sono circa 6 club attivi che includono squadre femminili, con una partecipazione in continua crescita. Il rugby femminile in Burkina Faso è strutturato attraverso campionati regionali e tornei nazionali, con un forte supporto da parte del Comitato Olimpico Nazionale e di Rugby Africa. Le giocatrici beneficiano anche di opportunità per ottenere certificazioni come allenatrici e arbitri, e molte ex giocatrici ora lavorano come allenatrici e arbitri a livello nazionale.
2. Pensi che giocare a rugby abbia un impatto sociale per una donna nel tuo paese?
Assolutamente. In Burkina Faso, dove il ruolo delle donne è tradizionalmente confinato alle responsabilità familiari, il rugby è diventato uno strumento potente di cambiamento sociale. Sfida gli stereotipi di genere e dimostra che le donne possono essere sia forti che femminili, sia leader che madri. Ho visto giovani donne guadagnare fiducia in sé stesse, guadagnare rispetto nelle loro comunità e ispirare altre persone semplicemente entrando in campo. È un movimento di empowerment.
3. Secondo te, cosa può offrire il rugby alle donne del tuo paese?
A mio parere, il rugby offre alle donne burkinabé tre cose essenziali: Coraggio — la capacità di affrontare le avversità e rialzarsi dopo ogni difficoltà.
Solidarietà — l’esperienza di far parte di una comunità collettiva e di supporto.
Libertà — il diritto di definire la propria identità al di là delle aspettative della società. Attraverso il rugby, le donne possono imparare la leadership, la resilienza e l’importanza del lavoro di squadra, qualità che le aiuteranno sia dentro che fuori dal campo, contribuendo a formare generazioni future di donne africane forti e indipendenti.
UN VIAGGIO NEL RUGBY
1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza?
Ho iniziato a giocare a rugby quando ero studentessa all’Università di Ouagadougou, dopo aver conseguito il diploma di maturità. A quel tempo, come molte giovani donne, stavo superando norme sociali impegnative e cercando uno sport che incarnasse sia la resilienza che lo spirito collettivo. Ho scoperto il rugby grazie al mio primo allenatore, Yacouba Sanou, che ora è un medico sportivo. Mi ha presentato allo sport, e insieme abbiamo fondato l’Association Sportive des Étudiants Rugbymen (ASER). Mi sono subito innamorata dei valori di solidarietà e coraggio che il rugby richiede.
2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?
Il rugby mi ha insegnato l’importanza della resilienza, del lavoro di squadra e della capacità di rialzarsi dopo ogni sfida. Sia nella vita che sul campo, ogni placcaggio è una lezione: ti insegna a rialzarti, ad adattarti e ad andare avanti più forte e più saggio. Nel 2016, quando ho deciso di candidarmi alla presidenza della Federazione di Rugby del Burkina Faso, ho affrontato un’enorme opposizione e pressione sociale. Ho tratto forza dalla mentalità del rugby: abbracciare la sfida, rimanere in piedi e continuare ad avanzare, non importa quanto duro sia il contatto. Quella determinazione mi ha portato a diventare la prima donna a guidare una federazione sportiva nel mio paese.
3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?
Potere – Resilienza – Fratellanza. Attraverso il rugby, ho trovato uno spazio per esprimere la mia identità, sfidare le limitazioni e costruire legami che vanno oltre le aspettative sociali.
4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?
Per me, vivere in una terra di libertà significa poter essere il mio vero io, senza dover scendere a compromessi con le mie passioni, i miei sogni o le mie ambizioni. Si tratta di osare indossare stivali da rugby con tacchi alti, maternità con leadership e aprire la strada a coloro che seguiranno.
5. Quale oggetto ti rappresenta e perché? Qual è un aforisma che guida la tua vita?
Una scatola piena di stivali da rugby e tacchi alti. Simboleggia perfettamente la mia identità: un leader, madre, sportiva e donna d’azione. Questo oggetto racconta la mia storia: il mio rifiuto di scegliere tra femminilità, passione e leadership. “Da soli, andiamo veloci. Insieme, andiamo lontano.” Ogni capitolo del mio viaggio – dal mio quartiere d’infanzia ai consigli di amministrazione del rugby internazionale – è stato costruito attraverso il lavoro di squadra, la solidarietà e il potere dello sforzo collettivo.