
COSTA D’AVORIO: IN UN DATO MOMENTO DEL MIO PERCORSO RUGBISTICO, SONO PASSATA ALL’ARBITRAGGIO CON L’OBIETTIVO DI PROMUOVERE IL GENERE ED È STATO DAVVERO DIFFICILE ALL’INIZIO.
“In un dato momento del mio percorso rugbistico, sono passata all’arbitraggio con l’obiettivo di promuovere il genere ed è stato davvero difficile all’inizio”

Si ringrazia:
Guei Paule Ella
Membro del board con la delega al femminile e membro del Comitato femminile africano
- La storia del movimento femminile in Costa d’Avorio
- Testimonianze
- Tempo di lettura 7′
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La Costa d’Avorio è una repubblica presidenziale dell’Africa occidentale con circa 31,5 milioni di abitanti nel 2024, di cui circa il 47,8 % sono donne. La loro rappresentanza politica è limitata: solo il 13,4 % dei seggi parlamentari è occupato da donne, nonostante leggi elettorali introdotte nel 2019 richiedano almeno il 30 % di candidate donna sulle liste. La partecipazione femminile al lavoro è moderata (circa il 59 %), mentre quella maschile raggiunge il 74 %. Il paese affronta sfide strutturali: quasi il 26 % delle donne tra i 20 e i 24 anni era sposata o in unione prima dei 18 anni, e solo poco meno della metà delle donne in età fertile fa uso di metodi moderni di pianificazione familiare.
(FONTE: data.unwomen.org; genderdata.worldbank.org; worldbank.org via TradingEconomics; IPU Parline; UNFPA; Wikipedia Demographics)
STORIA DEL PAESE
1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?
Il movimento del rugby femminile è iniziato nel 2000, ma ha preso veramente forma nel 2020.
La storia inizia dopo la partecipazione degli ivoriani alla Coppa del Mondo del 1995. Sono state messe in atto delle metodologie per insegnare il rugby nelle scuole e università del paese. Così, le ragazze hanno iniziato a interessarsi lentamente, ma non riuscivano ad affermarsi. È stato allora che siamo arrivati noi e abbiamo lottato per promuovere e sviluppare maggiormente questo sport. Le abbiamo aiutate a superare le barriere e a dare loro più fiducia in sé stesse. Abbiamo anche rilanciato il movimento femminile e siamo riusciti a istituire un campionato femminile locale, oltre a partecipare alle competizioni internazionali di rugby in Africa. Abbiamo 15 club senior che partecipano al campionato di rugby femminile in Costa d’Avorio, nonché alle competizioni per le cadette. Le senior sono organizzate in leghe a seconda della loro situazione geografica, mentre le cadette e le minori sono gestite dalla Direzione Tecnica Nazionale in collaborazione con la commissione femminile
2. Pensi che giocare a rugby abbia un impatto sociale per una donna nel tuo paese?
Sì, il rugby ha un impatto sociale significativo per una donna nella mia società. Il rugby ha permesso a molte donne di affermarsi, uscire dal silenzio e dalla dipendenza, diventare donne leader, interagire con altre comunità e inserirsi nella società.
3. Secondo te, cosa può offrire il rugby alle donne del tuo paese?
Il rugby può dare alle donne autonomia, facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro contro gli stereotipi di genere e fornire uno spirito di combattività per affrontare le sfide della società.
UN VIAGGIO NEL RUGBY
1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza?
Ho iniziato a giocare a rugby nel 2009. È stato tramite mia sorella maggiore, professoressa di sport, che ho appreso la sua esistenza per la prima volta.
2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?
Il rugby mi ha insegnato valori come il rispetto, la combattività che oggi influenzano la mia vita quotidiana. In un dato momento del mio percorso rugbistico, sono passata all’arbitraggio con l’obiettivo di promuovere il genere ed è stato davvero difficile all’inizio. Infatti, non c’erano competizioni femminili e c’erano solo partite di senior maschili che dovevo arbitrare. Ma ricevevo di tanto in tanto commenti poco carini e offensivi da giocatori, tifosi e dirigenti di club con l’obiettivo di farmi abbandonare. Tuttavia, sono rimasta ferma nelle mie decisioni e ho lavorato sodo per riuscire sempre meglio ad arbitrare e incoraggiare altre ragazze al rugby. Oggi, la mia determinazione e la mia perseveranza si sono tradotte nell’arrivo di diverse ragazze nell’arbitraggio, nell’inquadramento e nel gioco.
3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?
Il rispetto, il fair play, la perseveranza.
4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?
È vivere in un ambiente equilibrato e rispettoso dei valori e dei principi dell’altro.
5. Quale oggetto ti rappresenta e perché? Qual è un aforisma che guida la tua vita?
L’aquila perché prende sempre quota sugli altri e perché è più feroce. Fissarsi degli obiettivi e darsi i mezzi per raggiungerli.