INGHILTERRA: Se non sai quali sono gli ostacoli, se non conosci i limiti, a volte riesci a ottenere molto di più

“Ci sono sempre vincoli — soprattutto nei contesti di squadra — ma scegliere di far parte di una squadra è già una forma di libertà”

Nicky Ponsford

Deborah Griffin

Deb Griffin_England

Ali Donnelly

Deb Griffin_England

Nicky Ponsford

Nicky Ponsford_England
Si ringraziano:

Deborah Griffin
Presidentessa Federazione RFU England RUGBY

Ali Donnelly
Executive Director, Corporate Affairs, England Rugby

Nicky Ponsford
Direttrice del settore della High Performance di World Rugby

  • La storia del movimento femminile in Inghilterra
  • Testimonianze
  • Tempo di lettura 8′

 

L'INGHILTERRA - Scopri di più
L’Inghilterra è una nazione dell’Europa nord-occidentale e parte del Regno Unito, confinante a nord con la Scozia e a ovest con il Galles, bagnata dal Mare del Nord e dal Canale della Manica. A metà 2023 la popolazione era di circa 56,0 milioni, di cui circa 51 % donne. Monarchia costituzionale unitaria, il potere legislativo è esercitato dal Parlamento del Regno Unito. A luglio 2024 le donne occupavano circa 40 % dei seggi alla Camera dei Comuni. Il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro è di circa 57,6 % (maschile 66,3 %). Il diritto all’istruzione e i quadri normativi per la parità di genere sono pienamente garantiti (100 % degli indicatori SDG attuati). La natalità adolescenziale si attesta su 8,36 per mille tra le ragazze 15–19 anni nel 2023. (FONTI: Office for National Statistics; data.unwomen.org; data.ipu.org; World Bank Gender Data; World Bank Adolescent Fertility Rate).

STORIA DEL PAESE (Ali Donnelly)

1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?

La prima partita giocata da donne in Inghilterra come sport (e non come evento di beneficenza) si è probabilmente disputata nel marzo 1978 tra studentesse dell’University College London e del Kings College London. Da lì, le studentesse dell’UCL hanno incoraggiato altre università a giocare contro di loro e, nel 1983, i membri di 17 squadre hanno formato la Women’s Rugby Football Union (WRFU). Questa comprendeva squadre sia dell’Inghilterra che del Galles, e tutte tranne una – le Magor Maidens RFC – erano universitarie. 

Dopo la fondazione della Women’s Rugby Football Union (WRFU) nel 1983, furono introdotte squadre e comitati regionali (1988), vennero formalizzati i calendari dei campionati e i regolamenti, e fu stipulata un’assicurazione. La prima partita internazionale si giocò a Richmond, Londra, il 19 aprile 1986 tra la Gran Bretagna e la Francia. Sempre nel 1986, il Galles affrontò l’Inghilterra a Pontypool Park, dando inizio a una sfida che si sarebbe ripetuta annualmente. Dal 1987 furono introdotti una Coppa Nazionale e un Festival Nazionale di rugby a sette. Nel 1988, una squadra della Gran Bretagna partecipò alla Coppa Europa a Bourg-en-Bresse, in Francia. Nell’aprile 1991, la WRFU organizzò e ospitò la prima Coppa del Mondo di Rugby Femminile, con la partecipazione di 12 nazioni, a Cardiff e in club nei dintorni. Nell’aprile 1994, la WRFU fu sciolta e nacquero le Unioni separate per Galles e Scozia, mentre l’Inghilterra rimase sotto la Rugby Football Union for Women (RFUW). Più tardi, quello stesso anno, la RFU (l’organo principale del rugby inglese) riconobbe ufficialmente il rugby femminile, concedendo alla RFUW lo status di membro associato. Tuttavia, solo nel 2010 la RFUW ebbe un rappresentante nel Consiglio della RFU, e solo nel 2012 fu ufficialmente fusa all’interno della RFU. Nel 2010, la RFUW/RFU ospitò la Coppa del Mondo di Rugby Femminile. Dal 2012 in poi, sono stati fatti investimenti significativi per far crescere il movimento attraverso scuole, college, università e club.  La RFU ha sviluppato una strategia per donne e ragazze chiamata “Every Rose” e il rugby d’élite è stato professionalizzato con l’introduzione di contratti a tempo pieno per le giocatrici della nazionale inglese nel 2016. La Coppa del Mondo di Rugby Femminile del 2025 si svolgerà in Inghilterra, in 8 sedi diverse, con la partecipazione di 16 nazioni.

Ci sono 39  Club membri inglesi, 9 club membri gallesi, 36 membri universitari inglesi, 4 membri universitari scozzesi e 5 membri universitari gallesi. Per un totale di 93 membri.

Nel 1995, la RFUW contava 190 club registrati, alcuni dei quali con più di una squadra iscritta.

UN VIAGGIO NEL RUGBY (Deborah Griffin e Nicky Ponsford)

Le risposte all’intervista sono tratte dai seguenti video:

DEBORAH GRIFFIN – https://youtu.be/efmY_MgyjTU?si=E2o-v5JflTI2RDxK

NICKY PONSFORD – https://youtu.be/kzdPnmfURWo?si=M2FLM35wXAslqyCy

1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza?

Deborah Griffin: Stiamo parlando di 40 anni fa, più di 40 anni fa, quando uscimmo dal campo di rugby, e pensai semplicemente che fosse il momento più divertente che avessi mai vissuto. Mi era piaciuto da morire. Avevo sempre fatto sport: nuoto, corsa… ma non avevo mai partecipato a uno sport di squadra. Ero innamorata della camaraderie, dell’aspetto fisico, e anche della parte intellettuale del rugby.

2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?

Deborah Griffin: Se ”non sai” quali sono gli ostacoli, se “non conosci” i limiti, a volte riesci a ottenere molto di più, perché non vieni scoraggiato da quelle barriere. Non ti fermi davanti a ciò che potrebbe bloccare gli altri.

Nicky Ponsford: Il rugby ha avuto un enorme impatto sulla mia vita. Mi ha dato una carriera che non avrei mai potuto prevedere. Mi ha portato in giro per il mondo. Ma soprattutto, mi ha dato una passione per qualcosa di significativo e una vasta rete di persone che altrimenti non avrei mai incontrato. Il rugby ti insegna valori fondamentali — disciplina, lavoro di squadra, rispetto. (…) Aggiungi il divertimento e ottieni un vero senso di valore e scopo. Il rugby insegna abilità trasferibili. Come datore di lavoro, se assumi un rugbista, ottieni qualcuno concentrato, dedicato, con leadership, spirito di squadra e capacità di stabilire priorità e raggiungere obiettivi.

Come allenatore, alleni le persone a prendere decisioni. (…) Dai loro gli strumenti e la struttura perché prendano decisioni in campo. (…) La responsabilità è libertà. Questa mentalità — attenzione ai dettagli e concentrazione — è parte dell’essere un giocatore di rugby di alto livello. *** L’approccio formativo e professionale è modellato dalla mentalità rugbistica: precisione, responsabilità, autonomia. ***

3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?

Deborah Griffin: Le parole chiave collegate alla libertà attraverso il rugby sono amicizia, camaraderie, libertà (di pensiero e di espressione).

Deborah Griffith: Libertà significa avere la possibilità di scegliere.
Indipendenza: Libertà è indipendenza — fare le proprie scelte.
Responsabilità: La responsabilità è libertà.

4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?

Deborah Griffin: Come ho detto, tutto ruota intorno alle “opportunità”. Non puoi avere libertà se non hai l’opportunità di fare qualcosa. E quindi, per me e per altri dirigenti oggi, si tratta proprio di “creare opportunità” per le persone, in modo che possano sentirsi libere di agire. Per essere liberi, bisogna sentirsi “sicuri”. E questo significa essere circondati da persone che si prendono cura di te, che creano un ambiente di fiducia.

Nicky Ponsford: Ci sono sempre vincoli — soprattutto nei contesti di squadra — ma scegliere di far parte di una squadra è già una forma di libertà. Esiste anche un altro tipo di libertà: essere all’aperto nella natura — come nella vela — ma qui si tratta della libertà di decidere.

5. Quale oggetto ti rappresenta e perché?

Deborah Griffin: Ho una foto, è una foto del matrimonio di una mia cara amica, e tutte le persone attorno a lei sono persone con cui ho giocato a rugby. (…) Quella foto rappresenta “l’amicizia e il sostegno reciproco”.

Ne ho parlato anche con mia figlia. Anche se ho tante canzoni che amo, e mi piace molto la poesia — molte cose sono legate a periodi diversi della mia vita – non riuscivo a pensare a delle parole che mi ispirassero. Così ho provato a ragionare al contrario: “Cosa mi ispira?”. E la risposta è: “le persone”. (…) Sono “le persone” e le “cose che fanno per migliorare il mondo” a ispirarmi. E mi ispirano “ogni giorno”, davvero.

Nicky Ponsford: Il mio oggetto speciale è una foto di Tilly, seduta in mezzo a una pozzanghera di fango. È leale, obbediente, ben educata, tranquilla — ma anche birichina e un po’ ossessiva. Rappresenta ciò che apprezzo e, forse, come vorrei essere vista: leale, concentrata, ma anche un po’ disordinata, un po’ vera.

Una citazione che risuona con me è di Jim Telfer, prima del primo test dei Lions — il famoso discorso “Everest”: “Nessuno lo farà per te. Devi trovare il tuo conforto, la tua spinta, la tua ambizione, la tua forza interiore — perché il momento è arrivato per la partita più importante della tua vita.”. Per me, significa:Devi farlo tu. Trova la tua spinta, la tua ambizione, la tua forza. Nessuno può farlo per te.

RUGBY EMPOWERMENT PER LA VITA – LA STORIA SIAMO NOI