PORTOGALLO: IL RUGBY TI OFFRE LA CAPACITÀ DI AFFRONTARE, ADATTARTI E RISOLVERE SITUAZIONI DIFFICILI CHE INCONTRERAI A SCUOLA O NEL MONDO DEL LAVORO.

“Il rugby ti offre la capacità di affrontare, adattarti e risolvere situazioni difficili che incontrerai a scuola o nel mondo del lavoro”

Maria Heitor

Maria Heitor

João Moura

Si ringraziano:

João Moura
Allenatore Nazionale femminile

Pedro Sousa Ribeiro
Past President Fed. Portoghese

Maria Heitor
Arbitra internazionale

  • La storia del movimento femminile in Portogallo
  • Testimonianze
  • Tempo di lettura 10′

 

PORTOGALLO - Scopri di più

Il Portogallo è una repubblica parlamentare dell’Europa sud-occidentale, con circa 10,75 milioni di abitanti nel 2024 e una netta maggioranza femminile (circa il 52 %). Le donne occupano il 36,5 % dei seggi nel parlamento nazionale, una quota superiore alla media dell’UE. La partecipazione femminile al mercato del lavoro è attorno al 55 %, rispetto al 63 % degli uomini. Le donne dedicano circa il 17,8 % del loro tempo al lavoro domestico non retribuito, circa il doppio rispetto agli uomini. Il tasso di natalità adolescenziale è basso (5,8 ‰ tra le 15–19enni). Pur avendo un quadro normativo relativamente avanzato per la parità di genere, persistono lacune nella raccolta dati su temi come la violenza di genere, il divario retributivo e la rappresentanza locale. (FONTE: data.unwomen.org; Statistics Portugal; TradingEconomics; IPU; TheGlobalEconomy.com; GenderData World Bank)

STORIA DEL PAESE

1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?

Il movimento è iniziato da qualche parte negli anni ’90. Prima delle date indicate di seguito, tutte le attività di rugby femminile erano incluse nei Festival Giovanili di Rugby (principalmente insieme ai ragazzi) e si disputò una partita internazionale commemorativa di XV nel 1995 contro la Germania. 2000/2001 In questa stagione, il rugby femminile ha compiuto un passo importante verso la propria affermazione con l’organizzazione di diversi tornei. Sei squadre hanno partecipato ai tornei in quella stagione: GDP Costa da Caparica, ISMAI (Porto), RC Bairrada, CDUL, Agrária de Coimbra e SCRUM. La prima squadra campione femminile in Portogallo è stata il GDP Costa da Caparica. 2001/2002: Nel settore femminile, si è consolidata l’attività avviata nella stagione precedente con lo svolgimento di diversi tornei e un Torneo Nazionale principale con 6 squadre, vinto da Agrária de Coimbra. 2002/2003: Il settore femminile ha continuato a crescere, con lo svolgimento di un Campionato Nazionale (giocato con il sistema a 12 giocatrici) a cui hanno partecipato 5 squadre, e vinto ancora da Agrária de Coimbra. Per la prima volta sono stati anche organizzati due tornei di rugby Seven con 5 club partecipanti.

Per dare esperienza internazionale nel XV alle giovani giocatrici, una squadra portoghese ha affrontato le selezioni regionali della Galizia e dell’Andalusia (Spagna), perdendo 0-40. Nel torneo FIRA-AER di Sevens a Lunel, in Francia, la squadra portoghese ha battuto la Croazia (40-5), è stata sconfitta dalla Svezia (10-12) e dalla Francia (0-22), ma è tornata alla vittoria nella partita finale contro il Belgio (14-0), finendo al 5º posto. Allenate da João Alberty, queste sono state le prime atlete a rappresentare il Portogallo nei tornei di Sevens: Raquel Trigueiros, Margarida Mesquita, Maria João Campos (Agrária Coimbra), Barbara Viana (CRAV), Telma Fernandes (CR Técnico), Francisca Silva (Agronomia), Filipa Jales, Joana Leal de Oliveira, Isabel Cunha (GDPC Caparica) e Juliana Cardoso (RC Loulé). Da quel momento in poi, la crescita del rugby femminile è stata lenta ma costante. Nel corso dei dieci anni successivi, fino alla stagione 2012/2013, diversi club hanno iniziato e poi interrotto la propria attività. Le principali competizioni si sono svolte con un Campionato Nazionale giocato a 12 o 13 giocatrici per facilitare la transizione verso la vera versione a XV! Nel frattempo, l’opzione di giocare a XV sembrava praticabile solo con una struttura a livello regionale/provinciale, che offriva a club e giocatrici l’opportunità di schierare un numero sufficiente di atlete per disputare partite ufficiali da 80 minuti. Parallelamente a questi sforzi per sviluppare una competizione a XV, si sono continuati a organizzare tornei di Sevens per facilitare la nascita di nuovi club. A livello internazionale, il Portogallo ha continuato a partecipare ai tornei FIRA-AER di Sevens, riuscendo a competere con le migliori squadre europee. Si sono anche disputate alcune partite internazionali a XV contro selezioni regionali spagnole. La stagione 2013/2014 ha rappresentato un punto di svolta per il rugby femminile in Portogallo, con la decisione di interrompere tutte le competizioni a XV e giocare solo Sevens e 10s durante tutto l’anno. Negli anni successivi, fino alla stagione 2018/2019, il formato principale di competizione a livello nazionale è stato quindi il rugby Sevens e, occasionalmente, il 10s. In questo periodo, sono stati anche organizzati tornei U19 Sevens per offrire uno spazio competitivo alle nuove generazioni. Tuttavia, questa scelta di limitarsi al Sevens/10s ha avuto come conseguenza una difficoltà nel trattenere giocatrici di tutte le forme e dimensioni.

Il numero di praticanti ha quindi iniziato a essere meno stabile. Nonostante ciò, la Nazionale di Sevens ha ottenuto ottimi risultati a livello europeo, con la partecipazione alla Women’s Challenge Cup a Londra nel 2012, la qualificazione al primo torneo di qualificazione IRB Sevens Series a Hong Kong nel 2014 e la partecipazione al torneo di ripescaggio mondiale a Dublino per le Olimpiadi di Rio 2016. Parallelamente, è nata nel 2013 anche la Nazionale U18 Sevens, che partecipa da allora ai tornei Rugby Europe. Con l’inizio della stagione 2019/2020, è stato fatto un nuovo tentativo di rilanciare il rugby a XV a livello di club. Sono state adottate nuove strategie come il programma “game on”, e gradualmente i club sono riusciti a reclutare nuove giocatrici per creare squadre a XV. Anche se la pandemia ha rallentato i piani, i club sono riusciti a mantenere la rotta e nelle ultime due stagioni sono state disputate stabilmente 4 competizioni nazionali: 3 a XV (Supercoppa, Campionato Nazionale e Coppa del Portogallo) e una Serie Nazionale di Sevens con 3 tappe. A livello internazionale, le Nazionali Sevens stanno ottenendo ottimi risultati e dal 2021 è stato avviato un programma a XV che ha portato il Portogallo a scalare il ranking mondiale da 54º posto nel 2021 al 23º nel 2025!

Attualmente (2024/2025) ci sono 47 club attivi in Portogallo, di cui 39 hanno ragazze/donne tesserate presso la Federazione, con un numero record di 630 donne che praticano rugby. Tradizionalmente, la principale fascia d’età per il rugby femminile in Portogallo è quella adulta, con pochi club che puntano a reclutare ragazze più giovani. Oggi, le competizioni femminili per adulte prevedono 3 momenti dedicati al rugby a XV: Si inizia con la Supercoppa (“Super Taça”) – una singola partita che mette di fronte la squadra campione della stagione precedente contro la vincitrice della Coppa. 

A seguire, inizia il Campionato Nazionale (competizione regolare a girone). Infine, si disputa la Coppa del Portogallo (“Taça de Portugal”), una competizione a eliminazione diretta. Alla fine della stagione si disputa anche la Serie Nazionale di Sevens, articolata in 3 tappe. A livello internazionale, la Nazionale a XV partecipa al WREC – Women’s Rugby Europe Championship (quest’anno è stata la seconda partecipazione), seguita dalla partecipazione alla Serie di Sevens di Rugby Europe. Per quanto riguarda le categorie giovanili, è in fase di sviluppo un Campionato Nazionale U18 con il concetto “game on”, che prevede partite a 7 o 10 giocatrici su mezzo campo (“rugby X”). Per la prima volta è stata organizzata anche una Coppa del Portogallo U18 a XV con 4 squadre provinciali. Inoltre, la Nazionale U18 Sevens partecipa ai tornei organizzati da Rugby Europe. Per le categorie mini e giovanili (U6 fino a U14), le ragazze sono autorizzate a giocare insieme ai maschi, poiché la maggior parte dei club non ha ancora squadre femminili dedicate = questo dovrebbe rappresentare il prossimo passo.

 

2. Pensi che giocare a rugby abbia un impatto sociale per una donna nel tuo paese?

Sì, assolutamente! Esistono esempi concreti di ragazze che hanno migliorato il proprio rendimento scolastico o lavorativo dopo aver iniziato a giocare a rugby. Abbiamo anche ricevuto testimonianze da parte dei genitori, che ci confermano il cambiamento positivo nel comportamento delle proprie figlie dopo l’ingresso in un club locale.

3. Secondo te, cosa può offrire il rugby alle donne del tuo paese?

Sono convinto che le caratteristiche del nostro sport (il contatto fisico con l’avversario, il cadere a terra e doversi rialzare, il rispetto per l’arbitro, ecc.) forniscano la resilienza necessaria per affrontare la vita. In Portogallo non è diverso. Il rugby ti offre la capacità di affrontare, adattarti e risolvere situazioni difficili che incontrerai a scuola o nel mondo del lavoro.

UN VIAGGIO NEL RUGBY – MARIA HEITOR

1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza?

2004 (quando avevo 15 anni). Un’amica mi disse che avevano bisogno di qualche giocatrice robusta e io stavo cercando un nuovo sport.

2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?

Migliore organizzazione della mia routine quotidiana, più disciplina, maggiore resilienza nei problemi di tutti i giorni e maggiore capacità di adattarmi a diversi scenari.

3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?

Mentalità, indipendenza, divertimento.

4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?

Fare quello che vuoi!

5. Quale oggetto ti rappresenta e perché? Qual è un aforisma che guida la tua vita?

Un pallone da rugby.
«Sii migliore ogni giorno».


RUGBY EMPOWERMENT PER LA VITA – LA STORIA SIAMO NOI