
SUDAFRICA: IN SUDAFRICA LA SITUAZIONE È FAGILE. IL RUGBY CI INSEGNA CONSAPEVOLEZZA E AUTODIFESA.
“In Sudafrica la situazione è fragile. Il rugby ci insegna consapevolezza e autodifesa”
Kemisetso Baloy

Ian Schwartz

Si ringrazia:
Kemisetso Baloy
Nazionale Olimpica 7’S
Ian Schwartz
General Manager at South African Rugby Union (SA Rugby)
- La storia del movimento femminile in Sudafrica
- Testimonianze
- Tempo di lettura 7′
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Il Sudafrica è una repubblica parlamentare dell’Africa meridionale con circa 60 milioni di abitanti (2024), caratterizzata da una composizione di genere equilibrata. Le donne occupano tra il 43 % e il 46 % dei seggi nella Camera dei Deputati, a seconda delle stime post‑elettorali del 2024. La partecipazione femminile alla forza lavoro si attesta tra il 52 % e il 56 %, mentre quella maschile si colloca intorno al 66 %. Le donne, pur rappresentando una quota significativa della forza lavoro, risultano sovrarappresentate nei settori informali (oltre il 15 %) e sottorappresentate nei ruoli dirigenziali (meno del 7 %).
(FONTE: data.unwomen.org; IPU Parline; World Bank Gender Data Portal; Statistics South Africa; TradingEconomics; GlobalEconomy.com; EISA – analysis post‑2024 election)
STORIA DEL PAESE (Ian Schwartz)
1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?
Il movimento del rugby femminile in Sudafrica è iniziato con la formazione della squadra delle Springbok Women, che ha disputato la sua prima partita ufficiale nel Paese nel 2004. Da allora, la squadra ha partecipato a diverse competizioni internazionali, tra cui la Coppa del Mondo di Rugby Femminile nel 2006, 2010, 2014 e 2021, con il miglior piazzamento al 10° posto. Parteciperanno anche alla Coppa del Mondo di Rugby Femminile 2025 in Inghilterra, che si terrà dal 22 agosto al 27 settembre, segnando la loro quinta presenza nella Coppa del Mondo a 15. Anche la squadra di rugby a sette femminile, le Springbok Women’s Sevens, ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle giocatrici nel Paese, ingaggiando atlete professioniste per la prima volta nel 2014 e partecipando alla Coppa del Mondo di Rugby a Sette Femminile nel 2013, 2018 e 2022, ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, e a varie tappe del circuito HSBC SVNS. Inoltre, la squadra nazionale femminile Under 20 ha disputato alcune partite contro squadre africane negli ultimi anni, segno di una traiettoria positiva per la crescita del rugby femminile in Sudafrica.
La storia del rugby femminile in Sudafrica è segnata da traguardi importanti e da iniziative strategiche volte a sviluppare lo sport e promuovere l’inclusività di genere. La nazionale femminile sudafricana di rugby a 15, nota come le Springbok Women, rappresenta il Paese nelle competizioni internazionali ed è gestita dalla South African Rugby Union (SARU). Ha partecipato a quattro edizioni della Coppa del Mondo a partire dal debutto nel 2006, e attualmente è al 12° posto del ranking mondiale. Le Springbok Women hanno giocato la loro prima partita ufficiale nel 2004 contro il Galles a Port Elizabeth. Da allora, hanno preso parte a quattro edizioni della Coppa del Mondo e hanno vinto la Rugby Africa Women’s Cup tre volte: nel 2019, 2023 e 2024. Nel 2015, la SARU ha deciso strategicamente di sospendere temporaneamente il programma nazionale senior per concentrarsi sullo sviluppo a livello di base. Questo ha portato alla creazione di otto centri di formazione giovanile in tutto il Paese e all’avvio dei Youth Training Centre Games annuali. Queste iniziative hanno notevolmente contribuito alla diffusione del rugby femminile, coinvolgendo un numero crescente di ragazze. Il programma “Get Into Rugby”, lanciato come progetto pilota nel 2013 e ampliato a livello nazionale nel 2015, ha avuto un ruolo fondamentale nell’introdurre il rugby in township, aree rurali e scuole non tradizionalmente legate a questo sport, garantendo pari opportunità di accesso per tutti. Entro il 2025, il programma ha raggiunto il traguardo di dieci anni di attività, con 248.181 bambini e bambine introdotti al rugby, il 52% dei quali erano ragazze.
In Sudafrica, l’ultimo audit condotto tra febbraio e marzo 2025 riporta un totale di 1167 club registrati dalle 15 unioni provinciali di SA Rugby. Di questi, le donne sono coinvolte in 148 club, pari a circa il 13%. Il rugby femminile in Sudafrica è strutturato con l’obiettivo di crescita e sviluppo su diversi livelli. Le unioni provinciali hanno il compito di promuovere e far crescere il rugby femminile. A livello di club, il rugby si gioca all’interno delle unioni provinciali, da cui vengono selezionate le squadre provinciali che partecipano alle piattaforme aspirazionali della SA Rugby, come la Women Premier Division e la Women First Division. Da queste competizioni emergono i talenti migliori per le squadre nazionali. Per supportare lo sviluppo delle giovani giocatrici selezionate per le nazionali, SA Rugby ha istituito otto Centri di Formazione Giovanile (Youth Training Centers – YTC) per ragazze tra i 14 e i 18 anni. Inoltre, ha creato piattaforme aspirazionali come le Girls Youth Weeks per le categorie Under 16 e Under 18, oltre al Torneo SA U20 Women, dal quale viene selezionata la squadra Junior Springbok femminile. Un esempio pionieristico è quello della Blue Bulls Company (BBCo), che ha ingaggiato atlete professioniste per la loro squadra femminile, le Bulls Daisies. A partire dal 2023, le Bulls Daisies sono diventate la prima squadra provinciale femminile professionistica del Sudafrica, con un organico di 35 atlete sotto contratto. Questa iniziativa innovativa comprende un mix equilibrato di giovani promesse e giocatrici esperte con esperienza internazionale. L’impegno della Blue Bulls per l’inclusione di genere si riflette anche nelle strutture di alto livello messe a disposizione delle giocatrici, tra cui allenatori qualificati, programmi nutrizionali, ambienti di allenamento adeguati e solide misure di sicurezza. Questo approccio non solo promuove lo sviluppo del rugby femminile, ma offre alle atlete competenze ed esperienze che aumentano anche le loro prospettive occupazionali. Con questo esempio, la BBCo ha creato un modello da seguire per le altre 14 unioni provinciali, dimostrando quanto sia importante investire nello sport femminile, offrire opportunità professionali e garantire che le atlete ricevano lo stesso supporto dei colleghi uomini.
2. Pensi che giocare a rugby abbia un impatto sociale per una donna nel tuo paese?
Giocare a rugby ha un impatto sociale significativo per le donne in Sudafrica. Oltre a promuovere la forma fisica e il lavoro di squadra, questo sport favorisce l’empowerment, l’inclusione e il cambiamento sociale. Il programma “Get Into Rugby” è un esempio evidente di questo impatto. L’iniziativa ha introdotto il rugby a nuovi giocatori in tutto il Paese, integrandolo nel curriculum delle scuole non tradizionali, con l’obiettivo di far provare, giocare e restare nello sport. Solo nel 2024, il programma ha coinvolto 248.181 bambini, di cui il 52% erano bambine. Un altro progetto importante è il “Rugby Leadership Programme”, che mira a creare percorsi di crescita e sviluppo per giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti. Questo programma è fondamentale per garantire rappresentanza demografica ed equa partecipazione. L’audit di SA Rugby sottolinea l’importanza dello sviluppo alla base, della formazione tecnica e della partecipazione alle competizioni. Si pone l’accento sull’empowerment femminile attraverso il rugby, rafforzando la fiducia in sé, il lavoro di squadra e le capacità di leadership. Le basi gettate oggi definiscono il futuro del rugby femminile di domani, creando percorsi per l’identificazione e lo sviluppo del talento. Il rugby femminile in Sudafrica è generalmente più diversificato rispetto a quello maschile. Lo sport, da sempre considerato un elemento unificatore nel Paese, sta rafforzando il suo impatto sociale grazie al crescente numero di donne che giocano ad alti livelli. Come i colleghi uomini, anche le donne nel rugby stanno trovando percorsi professionali dentro e fuori dal campo. La professionalizzazione del rugby femminile, rappresentata dalle Bulls Daisies, ha aperto nuove opportunità per le atlete, che stanno diventando modelli e leader nelle loro comunità. Le competenze acquisite nel rugby migliorano le loro prospettive occupazionali, sia come allenatrici, dirigenti sportivi o in altri ambiti correlati. In sintesi, il rugby ha un impatto sociale profondo per le donne in Sudafrica: promuove inclusione, empowerment e cambiamento sociale, oltre a sviluppare forma fisica, spirito di squadra e leadership. I programmi in atto mirano a garantire accesso equo e opportunità concrete, contribuendo alla sostenibilità e alla competitività dello sport nel lungo periodo.
3. Secondo te, cosa può offrire il rugby alle donne del tuo paese?
Il rugby può offrire numerosi benefici alle donne in Sudafrica, tra cui: Opportunità di carriera: Lo sport può aprire strade nel coaching, nella gestione sportiva e nei media.
Una voce: Le donne possono contribuire attivamente alle decisioni strategiche sul futuro del rugby nel Paese.
Forma fisica: Il rugby migliora la salute cardiovascolare, la forza, l’agilità e la forma fisica generale.
Resilienza mentale: Il gioco richiede capacità di pensiero strategico, rapidità decisionale e resistenza mentale.
Lavoro di squadra e leadership: Favorisce collaborazione e sviluppa capacità di guida dentro e fuori dal campo.
Comunità e appartenenza: Far parte di una squadra crea legami sociali e senso di appartenenza.
Empowerment: Aumenta fiducia in sé stesse, autostima e senso di realizzazione.
Superare gli stereotipi: Sfida i pregiudizi di genere, promuovendo l’uguaglianza nello sport.
UN VIAGGIO NEL RUGBY (Kemisetso Baloy)
1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza ?
Ho iniziato a giocare a rugby quando avevo 15 anni, nel 2013, dopo aver visto una ragazza della nazionale U18.
2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?
“Il rugby rafforza l’autostima. Quando una donna diventa sicura di sé e si rende conto di poter raggiungere i suoi obiettivi, quella fiducia si riflette anche nella sua vita personale.” “In Sudafrica la situazione è fragile. Il rugby ci insegna consapevolezza e autodifesa.”
3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?
Autostima. Consapevolezza. Protezione / autodifesa.
4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?
Un’idea di libertà come sicurezza, consapevolezza e possibilità di scegliere il proprio percorso.
5. Quale oggetto ti rappresenta e perché? Qual è un aforisma che guida la tua vita?
Conservo ancora la mia prima maglia dei Blue Bulls. L’ho ricevuta tre mesi dopo aver iniziato. È il simbolo del mio sogno.
“Non diventa più facile col tempo – sei tu a diventare più forte.”