RUANDA: HO IMPARATO CHE ESSERE UNA GIOCATRICE DI RUGBY NON FINISCE QUANDO ESCI DAL CAMPO

“Ho imparato che essere una giocatrice di rugby non finisce quando esci dal campo”

Eulide Ubazimana

Si ringrazia:

Eulide Ubazimana
Allenatrice e Advisor per il femminile Federazione ruandese

  • La storia del movimento femminile in Ruanda
  • Testimonianze
  • Tempo di lettura 7′

 

RUANDA - Scopri di più

Il Ruanda è una repubblica dell’Africa orientale con circa 13,6 milioni di abitanti nel 2024, con una popolazione quasi equamente divisa tra donne e uomini. È il primo paese al mondo con una maggioranza femminile in Parlamento: oltre il 61 % dei seggi nella Camera dei Deputati e circa il 54 % nel Senato sono occupati da donne. Questa rappresentanza è il risultato di una quota costituzionale del 30 % introdotta nel 2003, ampiamente superata in tutti questi anni. Nel mercato del lavoro, la partecipazione femminile è solidamente cresciuta negli ultimi anni, raggiungendo oltre il 52 % nel 2023, avvicinandosi sempre più a quella maschile. Inoltre, le donne, anche grazie a un contesto post-genocidio favorevole, occupano ruoli influenti nel governo, nel sistema giudiziario e nel settore privato, nonostante permangano sfide nei contesti rurali e nelle norme sociali tradizionali.
(FONTE: Le Monde; UN Women; World Bank Gender Data Portal; SDG16.plus; Wikipedia – Reserved political positions; Maxinomics)

STORIA DEL PAESE

1. Quando è nato il movimento del rugby femminile nel tuo paese e qual è la sua storia? Com’è strutturato il rugby nel tuo Paese?

Il movimento del rugby femminile in Ruanda è iniziato nel 2001. La storia del rugby femminile in Ruanda è ancora in fase di sviluppo, ma ecco cosa sappiamo finora: Fasi Iniziali: La squadra nazionale femminile di rugby del Ruanda ha disputato la sua prima partita internazionale nel 2005 contro l’Uganda a Kigali. Una seconda partita contro l’Uganda si è tenuta nello stesso anno a Kampala. Nel 2012, la squadra femminile del Ruanda ha disputato una partita internazionale contro il Burundi a Bujumbura.  La squadra ha partecipato al Torneo Women’s CAR Sevens nel 2006 e nel 2007. Crescita e Sviluppo: Friends of Rwandan Rugby (FoRR), un’organizzazione benefica fondata nel 2004, ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo del rugby a livello scolastico e giovanile, sia per ragazzi che per ragazze nelle zone rurali. Hanno iniziato la loro attività nel 2001.  La Rwanda Rugby Federation (RRF), formata nel 2002, è diventata membro associato di World Rugby nell’aprile 2004 e membro a pieno titolo nel 2015. Da allora, lavora per creare comunità rugbistiche in tutto il paese. Il programma Get Into Rugby (GIR), un’iniziativa di base, è stato utilizzato per incoraggiare le ragazze a provare, giocare e restare nel rugby. Nell’ambito di questo programma è stato organizzato un torneo femminile nel 2019. Sviluppi Recenti: Nel 2024 si è tenuto il primo campionato nazionale femminile di rugby a 15 in Ruanda, con la partecipazione di quattro squadre. Le Ruhango Zebras Women RFC si sono aggiudicate il titolo di campionesse. Il presidente della RRF ha sottolineato l’aumento del numero di club femminili e ha espresso ottimismo sul futuro della squadra nazionale femminile. Punti Chiave: Il rugby femminile in Ruanda è relativamente giovane: la prima partita internazionale è stata disputata nel 2005 / Organizzazioni come Friends of Rwandan Rugby e la Rwanda Rugby Federation sono state fondamentali per introdurre e sviluppare il rugby tra le ragazze e le donne. / C’è un’attenzione crescente alla promozione del rugby femminile, testimoniata dall’istituzione del primo campionato nazionale femminile di rugby a 15 nel 2024 Sebbene la storia sia ancora in fase di scrittura, ci sono chiari segnali di progresso e un forte impegno per la crescita del rugby femminile in Ruanda.

Rugby a 15: L’istituzione nel 2024 del primo campionato nazionale femminile di rugby a 15 con quattro squadre partecipanti rappresenta un passo importante verso una struttura competitiva più solida.

Rugby a 7: Storicamente, il rugby femminile ha visto la partecipazione a tornei di rugby a 7, più comuni nei paesi emergenti del rugby grazie al numero ridotto di giocatrici richieste e al ritmo più rapido. Questi tornei aiutano a favorire una maggiore partecipazione e a individuare nuovi talenti.

2. Pensi che giocare a rugby abbia un impatto sociale per una donna nel tuo paese?

Sì, giocare a rugby può avere un impatto sociale significativo per le donne in Ruanda, contribuendo alla loro emancipazione e sfidando le norme di genere tradizionali in diversi modi: Rompere gli stereotipi: Partecipare a uno sport tradizionalmente dominato dagli uomini come il rugby sfida gli stereotipi sociali su ciò che una donna può o non può fare, rafforzando la fiducia in sé stesse e il senso di superamento dei limiti

Forza fisica e mentale: Il rugby sviluppa forza fisica, resilienza e pensiero strategico, qualità che si traducono in maggiore sicurezza anche nella vita quotidiana.

Capacità di leadership: Far parte di una squadra favorisce lo sviluppo di capacità comunicative, collaborative e di leadership.

3. Secondo te, cosa può offrire il rugby alle donne del tuo paese?

Secondo me, il rugby può offrire una potente combinazione di benefici fisici, mentali e sociali che possono davvero emancipare le donne in Ruanda:

Potenziamento fisico: Maggiore forza e forma fisica: Il rugby, essendo uno sport impegnativo, migliora forza, resistenza, agilità e salute generale. Questo senso di forza fisica può aumentare la fiducia nelle proprie capacità quotidiane.

Accettazione del proprio corpo: La pratica sportiva sposta l’attenzione dagli ideali estetici ai risultati sportivi, favorendo un’immagine corporea più positiva. Le donne iniziano ad apprezzare ciò che il loro corpo può fare, piuttosto che come appare.

Salute migliorata: L’attività fisica regolare, come quella offerta dal rugby, contribuisce alla salute cardiovascolare, rafforza le ossa e riduce il rischio di malattie croniche.

Forza mentale: 

Resilienza e forza interiore: Il rugby richiede di affrontare sfide fisiche e mentali, sviluppando una resistenza che si può applicare anche nella vita.

 Pensiero strategico e decisionale: La natura dinamica del rugby stimola il pensiero veloce e la presa di decisioni sotto pressione. 

Maggiore autostima: Raggiungere obiettivi individuali o di squadra può aumentare notevolmente la fiducia in sé stesse e la propria autostima.

Impatto sociale ed emancipazione:

Lavoro di squadra e collaborazione: Il rugby è uno sport di squadra che rafforza il senso di cooperazione, comunicazione e sostegno reciproco.

Leadership: All’interno della squadra, le donne possono assumere ruoli di leadership, imparando a motivare e guidare. Rompere le barriere di genere: Partecipare a uno sport maschile sfida le norme sociali e può ispirare altre donne a perseguire i propri sogni, senza farsi limitare dalle aspettative di genere.

UN VIAGGIO NEL RUGBY

1. Quando hai iniziato a giocare a rugby e come hai scoperto della sua esistenza ?

Ho iniziato a giocare a rugby nel 2017. Ero in quarta superiore. C’era una squadra a scuola che stava reclutando persone che volevano giocare a rugby. Ho chiesto loro cosa fosse, me lo hanno spiegato e ho detto: “Proviamo”.

2. Cosa ti ha insegnato il rugby che ha avuto un impatto sulla tua vita quotidiana? Puoi farmi un esempio di quando una mentalità da rugby ti è stata utile?

Ho imparato che essere una giocatrice di rugby non finisce sul campo, ma piuttosto ci sono altre qualità di una rugbista, che sono integrità, solidarietà, passione, disciplina e rispetto. Mi hanno aiutato a diventare quello che sono oggi. Un esempio che mi viene in mente è il concetto di “giocare fino al fischio” e di “non mollare mai l’azione”, anche quando le cose sembrano difficili.

3. Puoi darmi 3 parole che connettono il rugby con la libertà?

Espressione – Il rugby permette ai giocatori di esprimersi fisicamente e mentalmente sul campo, proprio come la libertà permette l’espressione personale. / Resilienza – Sia il rugby che la lotta per la libertà richiedono di sopportare difficoltà e di superare le avversità. / Unità – Il rugby unisce persone di diversa provenienza, proprio come lo spirito collettivo che spesso si trova nei movimenti per la libertà.

4. Cosa significa per te vivere in una terra di libertà?

Per me, vivere in una terra di libertà significa avere la possibilità di esprimermi, fare scelte senza paura e perseguire opportunità senza barriere inutili. Si tratta di rispetto per diverse prospettive, del diritto di sfidare l’ingiustizia e della responsabilità di proteggere quella libertà per gli altri. La vera libertà non riguarda solo le libertà personali, ma anche garantire che tutti abbiano gli stessi diritti e le stesse opportunità di prosperare.

5. Quale oggetto ti rappresenta e perché? Qual è un aforisma che guida la tua vita?

Come giocatore, allenatore e consigliere della Federazione di Rugby del Ruanda, un oggetto che potrebbe rappresentarmi è un fischietto. Perché un fischietto simboleggia leadership, disciplina, comunicazione e presenza. Un aforisma che mi guida è: “Cerca prima di capire, poi di essere capito”. Mi ricorda di ascoltare profondamente, rimanere curioso e dare priorità all’empatia, perché la vera connessione inizia con la comprensione.


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